FAQ e GLOSSARIO

Il lavoro di Apennine coinvolge da vicino le comunità dei luoghi dove creiamo e gestiamo i nostri impianti. Per questo vogliamo fornirti tutte le informazioni necessarie a comprendere gli aspetti fondamentali della nostra attività.

Buona lettura!

Frequently Asked Questions

Apennine è una società italiana?

Si, Apennine Energy SpA è una società italiana registrata alla Camera di Commercio di Roma.

Apennine è una società che sfrutta le risorse del sottosuolo in modo aggressivo?

No, Apennine Energy SpA è una società che persegue una politica di sintonia con il territorio, come dimostrato dalle attività di produzione e esplorazione sviluppate nei comuni di Rapagnano (FM), Falconara Marittima (AN) e Nervesa della Battaglia (TV), Medicina (BO), Rivolta D’Adda (CR), Merlino (LO) e San Pietro in Casale (BO). La politica aziendale prevede il massimo utilizzo delle risorse locali e accordi anche con i distributori locali per la vendita del gas prodotto direttamente in loco. Apennine inoltre si occupa di una risorsa per sua natura più sostenibile di altre: il gas naturale.

L'attività di perforazione di un pozzo di gas inquina la falda acquifera?

No, perché il fango e i prodotti che Apennine Energy usa per perforare pozzi per ricerca ed estrazione di idrocarburi (ed è la procedura che utilizziamo in tutti i nostri siti di perforazione), alle profondità dove sono presenti le falde acquifere, sono gli stessi fanghi e prodotti che si usano per i pozzi artesiani, per il prelievo di acqua ad uso civile; l’argilla naturale contenuta nel fango isola il foro dalle falde attraversate.

L'attività di perforazione di un pozzo causa molto rumore?

In generale Apennine Energy è molto attenta a contenere l’inquinamento acustico nei suoi siti di produzione, utilizzando impianti con motori moderni adeguatamente schermati. Per ottenere le autorizzazioni alla perforazione bisogna dimostrare, attraverso misure dirette e modellizzazione fonomentrica, che non vengono superati i valori stabiliti di emissione acustica previsti dalle leggi e dai regolamenti comunali.

Normalmente un impianto raggiunge la potenza emissiva di 75 dB(A), cioè i decibel udibili, nelle zone dei macchinari; al margine del cantiere il rumore è già attenuato sotto ai 60 dB(A), cioè come in una stanza con molte persone che parlano o come il rumore medio che si sente a qualche decina di metri da una strada.  Inoltre viene posta particolare attenzione alla presenza di recettori sensibili, come le abitazioni: in caso il rumore notturno sia udibile, sono allora messi in opera accorgimenti ulteriori come pannelli fonoassorbenti posati in posizioni specifiche a schermare il rumore.

Il cantiere di perforazione è sicuro per i lavoratori?

Sì, i cantieri di perforazione sono tra gli ambienti di lavoro industriale più sicuri. L’indice di frequenza infortunistica (numero degli infortuni per milione di ore lavorate) del settore oil&gas è di 2,22, mentre la media Italiana per i vari settori (edilizia, industria pesante, servizi) è di 12,57. Un dato ben sotto la media e tra i migliori. Questo significa, come detto, che i cantieri di perforazione sono tra gli ambienti di lavoro più sicuri. Lo stesso dato è inoltre in costante calo da 4 anni.

La torre di perforazione è molto visibile?

Sì. L’altezza di una torre di perforazione varia tra i 30 e i 60 m a seconda delle profondità da raggiungere. Inoltre vige l’obbligo di renderla visibile ai velivoli con i colori bianco e rosso e luci intermittenti. Pertanto è impossibile la mimetizzazione, ma il traliccio resta installato in cantiere solo poche settimane (da tre a cinque) per i pozzi fino ai 2500 metri di profondità, e 3-4 mesi per i pozzi a profondità maggiori.  Al termine dei lavori se l’esito del pozzo è positivo, a seguito di regolare richiesta di autorizzazione agli enti competenti, può essere messo in produzione (vedi FAQ-Concessione di coltivazione). 

La centrale di produzione è impattante sul territorio?

Quando il pozzo è terminato, gli impianti di perforazione sono portati via e resta solo la testa pozzo con la gabbia di protezione, di 3×3 metri ed alta solo due metri e mezzo. Per i nostri impianti di produzione, abbiamo messo a punto e utilizziamo nuove tecnologie che consentono di avere attrezzature alte solo 3-4 metri, normalmente l’altezza media è di 10-12 m) e di avere zero emissioni di gas serra. Questo determina che la visibilità dei nostri impianti sia molto ridotta e l’impatto sull’ambiente sia praticamente nullo, avendo azzerato le emissioni di gas serra. Inoltre la centrale è dotata di serbatoi per lo stoccaggio delle acque che condensano dal gas, queste acque sono poi periodicamente inviate, tramite ditte specializzate e certificate dal ministero, ai depuratori mediante autobotti.

Le centrali di produzione sono sicure?
L’autorizzazione alla costruzione e alla messa in esercizio di una centrale viene rilasciata solo a seguito della valutazione di tutti i possibili rischi di incidente. L’analisi di queste valutazioni viene effettuata sia dagli organi di polizia Mineraria (UNMIG)  sia dai Vigili del Fuoco competenti per provincia e comune. Entrambi rilasciano un parere vincolante sempre accompagnato da disposizioni, la cui non ottemperanza  da parte nostra comporta la chiusura della centrale.  L’elemento fondamentale della valutazione dei rischi di incidente è che in caso di fughe di gas con incendio non possano verificarsi esplosioni, cioè non ci deve essere la possibilità di accumulo di gas in ambienti chiusi. Inoltre, fatto ancora più importante,  il danno termico deve restare confinato entro l’area mineraria, cioè la recinzione del cantiere, in modo che nessuno possa restare, nemmeno accidentalmente, coinvolto. Per fare un paragone, il rischio associato alle nostre centrali non è molto diverso da quello di un qualunque impianto di riscaldamento condominiale a metano. 

Glossario

A

AREA MINERARIA

Superficie nella quale insiste un pozzo e l’eventuale impianto di produzione sulla quale vigono le leggi di polizia mineraria.

ARPA

Acronimo per Agenzia regionale  per la protezione ambientale.

Ente della pubblica amministrazione italiana, ciascuna Regione ha costituito e opera attraverso una propria Agenzia territoriale.

Le principali funzioni attribuite alle Agenzie possono essere così riassunte: controllo di fonti e fattori di inquinamento dell’aria, dell’acqua, del suolo, acustico ed elettromagnetico; monitoraggio delle diverse componenti ambientali; controllo e vigilanza del rispetto della normativa vigente e delle prescrizioni dei provvedimenti emanati dalle Autorità competenti in materie ambientali; supporto tecnico-scientifico, strumentale ed analitico agli enti titolari con funzioni di programmazione e amministrazione attiva in campo ambientale (Regioni, Provincie e Comuni); sviluppo di un sistema informativo ambientale di supporto agli enti istituzionali e a disposizione delle organizzazioni sociali interessate.

Le ARPA e i dipartimenti di prevenzione delle ASL esercitano in maniera coordinata e integrata le funzioni di controllo ambientale e di prevenzione collettiva che rivestono valenza ambientale e sanitaria. In materia di inquinamento esterno e degli ambienti di vita, la competenza è assegnata alle ARPA che si avvalgono dei pareri igienico-sanitari, previsti dalla normativa vigente, espressi dai dipartimenti di prevenzione delle aziende sanitarie locali. Le ARPA garantiscono, in base a particolari convenzioni e accordi di programma, supporto tecnico-scientifico e supporto strumentale e analitico-laboratoristico agli enti che svolgono le funzioni di controllo ambientale.

Negli organici delle ARPA operano figure professionali quali chimici, fisici, biologi, ingegneri, geologi, informatici, statistici, ma quella numericamente preponderante è il tecnico della prevenzione nell’ambiente e nei luoghi di lavoro. Tale tecnico, operante nei servizi ispettivi e di vigilanza è, nei limiti delle proprie attribuzioni, un ufficiale di polizia giudiziaria.

C

COLTIVAZIONE (attività di)

Sequenza delle operazioni necessarie ad estrarre gli idrocarburi dalla roccia serbatoio, portarli in superficie, trattarli ed avviarli alla commercializzazione.

E

ESPLORAZIONE (attività di)

Ricerca di gas naturale che comprende studi geologici e geofisici e la perforazione di pozzi esplorativi.

G

GAS NATURALE

Il gas naturale è un gas prodotto dalla decomposizione in ambiente anaerobico del materiale organico. In natura si trova comunemente, oltre che da solo, insieme al petrolio o al carbone.

Tuttavia molti altri processi determinano la formazione di questo tipo di gas, come ad esempio: processi di decomposizione nelle discariche, durante la digestione negli animali ma anche dall’attività vulcanica.

Il gas naturale di origine organica è il prodotto di una miscellanea di idrocarburi allo stato gassoso, nei quali la quasi totalità è costituita dal metano (CH4).

Generalmente la combustione di un metro cubo di gas naturale di tipo commerciale produce circa 38 MJ, ossia 10,6 kWh.

GIACIMENTO

Accumulo di petrolio e/o gas naturale in quantità e condizioni tali da permetterne l’estrazione in condizioni economiche. Può essere costituito da uno o più accumuli (pool).

Head Office

Apennine Energy SpA
Via Calabria, 56
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